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Bara di cemento
Non ci sono più,
non ci sono più i fiori,
quelli che andavo a trovare,
ammirare,
immortalare.
Sono rimasti lì,
chiusi in una foto:
fioritura
di un tempo immutato.
Non ci sono più,
non ci sono più i fiori,
sono diradati i loro fratelli,
accatastati ai bordi
di una strada nuova,
seppelliti
in una bara di cemento.
Dicono sia necessaria,
dicono vada a smaltire il traffico,
io dico
che mi manca l'aria.
Io dico che rivoglio indietro il tempo
in cui,
nel mio cammino,
a passo emozionato,
intenta a non turbare
quel magico orchestrare
di sfoggio di colori,
fragranza
e fioritura di spontanei fiori,
io mi sentivo amata.
Ed ora,
non ci sono più,
non ci sono più i fiori,
vestiti di primavera strappati,
gettati
tra bottiglie sporche
e cartacce abbandonate.
Ora,
ora che tutto è spoglio,
ora che l’aria
assume il colore grigio scuro
dell’asfalto,
la mia anima ha freddo.
Perché non ci sono più,
non ci sono più i fiori,
e mi accorgo
che mi manca l’aria.